Il Mondo Acustico primigenio (I-IV), è articolato sul fondamento dei
primi quattro Suoni generati in Natura, in quattro cerchi a loro volta
suddivisi in 12.000 anni divini (metafora di 12 mesi).
Il primo cerchio dura 4.800 anni, il secondo 3.600, il terzo 2.400 e il
quarto 1.200 anni celesti. Queste durate sono relazionate tra di loro in
base alla sequenza 4:3:2:1, mentre i Suoni che gli corrispondono a
livello cosmogonico sono Re bemolle, Re bemolle minore, La bemolle e Re
bemolle maggiore.
Il loro rapporto reciproco con l’aggiunta degli intervalli di quarta e
quinta crea il cosiddetto dualismo consonante. Va detto a questo punto
che l’intervallo in musica è la distanza che intercorre tra due note
di intonazione differente ossia se tra due note emesse non
simultaneamente passano due note di differenza, avremo l’intervallo di
seconda.
Se ne passano tre, avremo l’intervallo di terza, se ne passano
quattro, l’intervallo di quarta e via dicendo sino all' intervallo di
ottava, otto note.
Tutto ciò che è contenuto in questo mondo acustico primigenio, è
contenuto nella cosiddetta filosofia del Vedanta come Akasha. Akasha è
un elemento primordiale privo di spazio basato su un Suono, non udibile,
sopra il quale svetta imperioso il primo Suono udibile del mondo
ancestrale.
Akasha è la sede di desideri immensi, creativi, inespressi, atti a
generare un Mondo nuovo, da questo Mondo nuovo si genera a sua volta il
nostro Mondo, quello attuale nel quale viviamo, sommersi quotidianamente
da Rumori e Suoni. Tutto questo, dal punto di vista fisico, rappresenta
un unico Suono Superiore, ossia tutto ciò che ascoltiamo nel Mondo
odierno.
Il Mondo primordiale possedeva una natura acustica, la cui Musica
poteva permeare e penetrare rocce, muri e oscurità, inoltre, poteva
diffondersi in ogni dove.
Melodie diverse ad esempio, potevano compenetrarsi a vicenda, senza
sovrapporsi o anche susseguirsi a diversi intervalli o ancora coprirsi
reciprocamente senza che esse, a differenza delle Parole, potessero
diventare incomprensibili.
Come abbiamo potuto vedere nelle righe precedenti quindi, la Musica,
nelle antichissime filosofie orientali, viene sempre trattata con la
massima erudizione e rispetto, arrivando anche ad affermare che, sempre
facendo riferimento al mondo ancestrale, l’effetto precede la causa,
sicché' il tuono è molto più antico del lampo.
Vari filosofi dei secoli precedenti, hanno preso in considerazione il
Suono e il Movimento ritmico insieme, arrivando ad affermare che la
vista inganna di più rispetto all' udito, poiché' lo sviluppo di una
melodia (Musica), appare come la più qualificata possibilità di
rappresentare la durata della Musica nel tempo in cui si manifesta.
La durata ha una fase indivisibile e non annientabile nella quale tutto
ciò che è giunto in questa epoca è indiviso e indivisibile ma che
aggiunge sempre qualcosa di nuovo rispetto a ieri.
Non ci pare azzardato quindi affermare che, sin dai tempi più remoti
ad oggi, noi tutti siamo figli di un Suono Superiore, unico,
irripetibile, che mai nessuno ha ascoltato ma che è stato un vettore
magnifico di ogni umana e non umana Bellezza.
Continuiamo quindi con gioia, a vivere immersi quotidianamente nella
Bellezza di questo immortale Suono Superiore.
Umberto Mori