La Musica a programma. Storia di un nuovo percorso.
Da questo mese, ha inizio un nuovo sentiero
storico-musicologico imperniato sulla cosiddetta Musica a programma. A
tale scopo, cercherò quindi di spiegare nel modo più chiaro possibile,
di cosa trattasi. La Musica a programma è stata praticamente uno Schema
molto articolato basato su riferimenti e rimandi a fatti e accadimenti
di natura extramusicale. L’ idea di questo tipo di Musica, si definì
all’inizio del XVIII secolo, quando erano molto in voga le idee
razionaliste fondate sull’ Imitazione del Bello in Natura attraverso il
Suono. I riferimenti extramusicali di cui sopra, afferivano alla Poesia,
alla Letteratura, alla Pittura, alle Biografie e a fatti che comunque
oltrepassavano la Musica stessa. Con il senno di poi, oggi possiamo dire
che l’ambito musicale è ormai saturo oltre ogni limite, di opere
musicali che ripropongono altro attraverso il Suono. All’inizio del 700
fu comunque ben presto evidente, che la musica per strumento o per
strumenti si sarebbe appropriata di questo genere, basti pensare alle
proverbiali 6 Sonate Bibliche di Kuhnau, datate 1700, o alle 4 Stagioni,
famosissime ormai, di Vivaldi, posteriori alle sonate di cui sopra, di
alcuni anni. Va detto che nel XIX secolo, in pieno e dilagante
Romanticismo, la Musica a programma riceverà una nuova accezione ossia
Poema Sinfonico, composizione per orchestra piuttosto estesa, atta a
riproporre o rievocare principalmente, in ambito musicale, una tal opera
Uno degli autori che andremo a vedere in ambito di Musica a programma,
rigorosamente in ordine cronologico è Johann Kuhnau. Compositore tedesco
nato il 6 di aprile del 1660 a Geising, proveniente da una famiglia di
fede luterana, già in tenera età, dimostrò doti naturali in fatto di
canto e a 20 anni fu Cantor presso Zittau. Sembra che conoscesse molte
lingue tra le quali l’italiano, a 22 anni si trasferì a Lipsia, dove
divenne organista presso la prestigiosa “Thomaskirche” e nel 1688 vi
fondò il “Collegium. Oltreché’ compositore, fu anche avvocato, in
quanto studiò legge a livello universitario. Alla di lui morte avvenuta
nel giugno 1722, all’età di 62 anni, il posto di organista presso la
“Thomaskirche” di Lipsia, passò a J.S. Bach (1685-1750). Considerato a
torto un autore minore, Kuhnau compose molti lavori per strumento a
tastiera, organo e clavicembalo, quelli più utilizzati in quell’epoca e
di lui si ricordano le celeberrime 6 Sonate Bibliche, per clavicembalo
finite di comporre nel 1700. Si tratta di uno dei primi esempi di Musica
a programma e nella produzione dell’autore, costituiscono l’ultimo dei
quattro gruppi di composizioni per strumento a tastiera (il
clavicembalo, appunto). Sono tutte opere basate sulla cosiddetta “Teoria
degli affetti” seicentesca, riprodurre attraverso il Suono determinati
sentimenti umani e anche basate su afferenti racconti tratti dall’Antico
Testamento, rispettivamente: 1SAM 17-18; 1SAM 16; GENESI 29-31; 2 RE 20;
GIUDICI 6-7; GENESI 49-50. Le sonate di cui sopra, rappresentano una
sorta di esempio-esperimento, attraverso il quale la Musica viene
elevata a Scienza Esatta, infatti secondo Kuhnau, la struttura
architettonica di una certa forma musicale, in questo caso la sonata,
tramite oculati e sapienti accorgimenti, poteva influenzare in modo
positivo l’animo di chi ascoltava. Il compositore, inoltre, dimostrò di
conoscere bene i vari problemi relativi alla Musica a programma,
affermando più volte che il riprodurre attraverso la Musica alcuni
particolari effetti, come il canto degli uccelli, il tuono e le
cannonate, doveva essere compreso per quello che realmente era, senza
ausilio alcuno delle parole. Nella “Prefazione” delle 6 Sonate, Kuhnau
spiegò che il primo movimento della Sonata N.1, rappresenta il ringhio
furioso di Golia, mentre il combattimento dei Filistei e il loro
inseguimento, viene rappresentato da una fuga con note molto veloci. Poetica o letteraria.
Nelle 6 Sonate sono presenti vari “combattimenti” tra i protagonisti
delle scene prese in considerazione dall’autore. Questi per meglio
rendere realistico tutto il quadro sonoro e acustico della situazione,
utilizza volutamente dissonanze intervallari aspre basate sulle note Sol
diesis-Si bemolle o anche, quando ad esempio le anime si rivolgono a
Dio, pregando, Kuhnau utilizza in modo sapiente due corali luterani, o
ancora nella seconda sezione della Sonata N.1, durante “Il tremore
degl’Israeliti alla comparsa del Gigante e la loro preghiera fatta a
Dio”, il compositore fa abbondante e magistrale uso di note reiterate,
atte ad esprimere paura e tensione. Quindi, l’utilizzo di determinate
soluzioni tecniche sullo strumento, ha la netta funzione, almeno in
questo contesto compositivo, ad “esprimere” e a “riprodurre” attraverso
il Suono, determinati sentimenti. Questa la struttura delle 6 Sonate
Bibliche, per clavicembalo di Johann Kuhnau:
1) Sonata N.1 in Do magg.- Il combattimento tra David e Goliath.
2) Sonata N.2 in Sol min.- Saul malinconico e trastullato.
3) Sonata N.3 in Sol magg.- Il Maritaggio di Giacomo.
4) Sonata N.4 in Do min.- Hiskia agonizzante e risanato.
5) Sonata N.5 in Fa magg.-Gideon Salvadore del Populo.
6) Sonata N. 6 in Mib magg.- La tomba di Giacob.
Insomma, Musica da “vedere” oltreché’ da sentire.
Umberto Mori