INTERVISTA A OSSIAN D'AMBROSIO

INTERVISTA A OSSIAN D'AMBROSIO
A cura di Sara Ballini

- Quali sono i tuoi ricordi della scena black metal italiana negli anni 90? 

Sono così tanti che potrei scriverne un libro ma in questo periodo sono assorto in altri testi esoterici e a differenza di molti, diciamo, miei colleghi di musica che stanno pubblicando varie autobiografie sulla propria band credo che per ora gli aneddoti degli Opera IX rimarranno solo nella mia anima.
Ritornando alla scena Black degli anni novanta posso solo ricordare che al tempo era molto più autentica di ora, tranne pochissime eccezioni, chi si esprimeva sotto l’alone della fiamma nera lo faceva in modo quasi religioso, tentando di addentrarsi al sacro velo dei misteri, auto rivelandosi o perlomeno cercando di farlo al meglio e rivelando alcuni sigilli alla, così detta, massa che poi massa non era perché già neofiti di un’arte musicale per pochi.
Vivevamo anni di purezza, sangue e sudore nel tentare di manifestare ognuno la propria filosofia occulta.
Molti si sono persi, altri ritrovati e gli iniziati camminano ancora oggi.    

-       Cosa ne pensi della band di Fabio Tollis? Vi conoscevate?

No non ci conoscevamo. Conobbi diversi anni successivi una persona che militò per poco tempo come cantante dopo la tragedia di Fabio.
Per mera curiosità cercai al tempo la loro musica imbattendomi nel loro primo demo tape Heretical ma non mi colpì molto, ma sono gusti personali.
Unico dubbio che mi venne al tempo, non capivo come mai dopo un simile fatto di sangue i compagni di Fabio avessero continuato a proporre la propria musica sotto lo stesso moniker dei tempi di Fabio.
Io avrei chiuso definitivamente quella porta per un rispetto etico.  

-       Quale ruolo ha avuto la stampa secondo te nella vicenda detta delle “Bestie di Satana”?

Fondamentale per creare un mito inesistente, io stesso al tempo quando collaboravo con la trasmissione Mistero tentai sommessamente di dare una nuova visione alla faccenda dando dei consigli all’autore del servizio.
Quello che posso dire che conobbi invece circa nei primi anni del 2000, non ricordo bene se 2002 o 2003, colui che chiamavano Ozzy, Paolo Leoni.
Ci conoscemmo per un breve lasso di tempo ad una manifestazione autunnale a Milano dedicata al mondo celtico e lui era uno dei tanti avventori.
Un ragazzo simpatico, costantemente ubriaco e sotto effetti di stupefacenti ma comunque divertente ed innocuo.
Se mi dovessero chiedere se fosse il capo di una organizzazione criminale a sfondo satanico mi mettere semplicemente a ridere.
Credo che lui sia una mera vittima.
In tutta questa vicenda hanno confuso problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza con la trama di un horror movie a sfondo satanico.  

-       Esiste un modo per abbattere lo stereotipo creatosi “satanismi = black metal = delinquenza”? 

Solo con l’informazione corretta e la cultura non spinta dal fanatismo e la mera sete di protagonismo, è stato uno dei motivi che mi spinse a collaborare professionalmente con alcune testate televisive.  

-       Il luciferismo comprende lo studio di tutti i pantheon pagani e della stregoneria ad essi relativa, dove riconosciamo presente la figura dell’Avversario a livello interculturale. Cosa ne pensi? 

Fa ciò che vuoi.
Io ho una idea differente, Lucifero per me è intrinseco al mito stregonesco di Aradia, la stella del mattino, Venere Phosphoros lo sposo di Diana, il Dio che genera il fuoco nella testa.
Seguo il neo paganesimo in quanto per me il paganesimo antico rimane solo un punto di ispirazione.
I tempi cambiano e con essi anche le religioni.
Non mi piace “Avversario” in quanto lo Shaytan della tradizione ebraica indica un concetto che non riconosco.
Ho trovato idee discordanti e differenti sul Luciferismo da gruppi più interessanti come ALB italia ai satanisti spirituali come SNV che invece danno l’impressione di una sorta di ribellione alle varie tradizioni neopagane, non riesco a comprendere bene la missione.
Premetto che è solo la mia umile opinione e quindi apprezzo maggiormente chi utilizza la figura di Lucifero e meno quello di Satana che per me rimane esclusivamente un prodotto monoteistico rivelato che non mi appartiene.    

-       E’ quasi impossibile non conoscere Opera IX, ma nonostante, parlaci di voi…magari ricordando qualche aneddoto che ti è particolarmente caro. 

Che dire, in più di trenta anni di attività non saprei da dove cominciare.
Forse è più semplice per tutti visitare la nostra web page www.operaix.it e dedicare una decina di minuti nella lettura della nostra biografia, ti assicuro che è stata riassunta di molto anche li.
Gli aneddoti più cari sono legati ai primi successi del passato come per esempio la pubblicazione di The Black Opera che segnò lo sdoganamento in tutto il mondo della band sino a quelli più recenti di un ritorno alle origini dopo le mille maledizioni e sortilegi che hanno fatto rischiare l’oblio.
Dico solo che gli Opera IX sono la stregoneria messa in musica sin dal 1988.        

-           Quali sono i vostri progetti futuri? La pubblicazione di un paio di progetti discografici in collaborazione con altre band italiane. Vorremmo dedicare a Fabio Tollis una Playlist su Spotify, forse qualcosa di più…c’è un pezzo con cui vorreste partecipare? 

Si, Cimaruta tratto da The Gospel. La Cimaruta è un antico talismano di protezione della tradizione italiana collegato a Diana, nella speranza che Tollis e Chiara trovino la propria luce.