Gyorgy Ligeti di Umberto Mori

Gyorgy Ligeti ossia, quando l'Esoterismo diventa Musica assoluta.


"Per suonare la Musica di Ligeti, occorrono 3, 4 e anche 5 mani."
(Alfred Brendel, pianista).


Gyorgy Sandor Ligeti, nacque il 28 di maggio del 1923, in un distretto
comunale della Transilvania chiamato Dicsoszentmarton, da genitori
ungheresi, in seguito otterrà la naturalizzazione austriaca.
Figlio di un economo e di una oculista piuttosto affermati, dopo aver
conseguito la maturità liceale (1941),studiò Fisica e Matematica all'
università e nel contempo anche Musica presso l' Accademia Musicale
"Gheorghe Dima", ma dovette interrompere gli studi a causa della guerra.
Otterrà la sua laurea musicale soltanto nel 1949, presso l' Accademia
di Musica di Budapest, ove studiò con Ferenc Farkas(1905-2000) e con
Sandor Veress(1907-1992).
In questa accademia fu anche professore sino al 1956, poi per motivi
prettamente politici, fu costretto ad emigrare in Austria stabilendosi a
Vienna, ove conobbe in modo molto approfondito le ricerche musicali
della da poco nata Avanguardia Musicale.
Lavorò in seguito in modo molto attivo presso il prestigioso Studio di
Musica Elettronica di Colonia e dal 1959, tenne per svariati anni, i
Corsi di Nuova Musica a Darmstadt.
Inoltre, insegnò stabilmente presso l' Accademia di Musica di
Stoccolma e dal 1973 anche ad Amburgo.
Fu quindi un didatta di grande spessore, soprattutto per quel che
riguardava la Ricerca Musicale collegata a tutte le neoavaguardie dell'
epoca.
I suoi esordi in ambito compositivo, non poterono non essere
influenzati dalla musica di Bela Bartok(1881-1945), uno dei più grandi
compositori magiari del XX secolo.
Ligeti, compose molta musica di natura mistico-esoterica, a cominciare
da Musica Ricercata, per pianoforte(1953), una serie di XI brani in cui
l' autore, partendo dall' utilizzo di sole 2 note nel primo, aumenta in
progressione razionale l' uso delle note sino all' ultimo brano in cui
si avvale di tutti i 12 semitoni della scala cromatica.
Questo compositore fu molto caro al regista cinematografico Stanley
Kubrick(1928-1999), che utilizzò magistralmente il II della Musica di
cui sopra in alcune sequenze del suo ultimo film Eyes Wide Shut, un
brano basato sostanzialmente sulla ripetizione
ipnotico-diabolico-percussiva di sole 3 note, fa/fa diesis/sol.

Ligeti, acquisì una certa notorietà internazionale, soltanto a
partire dai primi anni 60 con Apparitions, per orchestra e soprattutto
con Atmospheres, sempre per orchestra, ove si definì in modo quasi
radicale e netto una scrittura musicale basata su corpose fasce sonore
cangianti in modo quasi impercettibile, facendo quasi cadere, in chi
ascolta, nell' ipnosi più totale.
Un altro aspetto della creatività musicale ligetiana, riguarda la
cosiddetta "micropolifonia", così definita dal compositore stesso, in
cui un fitto reticolato di linee polifoniche si avvinghiano su un
tessuto timbrico-orchestrale molto complesso e variegato.
Spiccano in questo filone varie opere, tra cui Requiem, per soprano, 2
cori e orchestra(1965), in cui almeno nei primi 5 minuti del brano, il
coro sembra voler invocare potenze infernali, poi il Concerto per
violoncello e orchestra(1966) e il celeberrimo Lux Aeterna, per
coro(1966), utilizzato dal già citato Kubrick, in alcune sequenze del
suo 2001 Odissea nello spazio del 1968.

 

Lontano(1967),suggestivo brano per orchestra, Ramifications(1969), per
strumenti ad arco, il complesso Kammerkonzert(1970), una menzione
particolare spetta all' opera lirica Le Grand Macabre(1978), liberamente
ispirata ad un lavoro teatrale di Ghelderode.
Di seguito, il Trio per corno, violino e pianoforte(1982), lo
spettacolare, effettistico e funambolico Concerto per violino e
orchestra(1992) e il Concerto di Amburgo per corno e orchestra del 1999.
Ligeti, morì il 12 di giugno del 2006 a 83 anni.
La sua musica, rivela importanti e suggestive influenze dell' area
est-balcanica, mescolate ad un linguaggio e ad uno stile prettamente
coevi all' autore. Le sua ricerca in ambito musicale, ha sempre proteso
verso traguardi innovativi, originali e altamente creativi, prova ne
sono alcune sue composizioni sapientemente inserite dal grande Kubrick
in vari suoi capolavori cinematografici.
Sicuramente la sua musica ben si adatta all' immagine che scorre sullo
schermo ed è proprio ciò, almeno secondo me, a renderla magnificamente
esoterica.

Vorrei ora parlare un po' di Le Grand Macabre, unica opera lirica
composta da Ligeti.
Trattasi di un' opera lirica in 2 atti, su libretto di Gyorgy Ligeti e
Michael Meschke, famoso per il suo teatro dei burattini, liberamente
tratta da La balade du grand macabre, piece teatrale di Michel de
Ghelderode(1898-1962), drammaturgo e scrittore belga di lingua francese.
L' opera, di argomento fantastico, grottesco e surreale, venne
rappresentata per la prima volta, il 12 di aprile del 1978 a Stoccolma.
Successivamente, da essa l' autore trasse:
Mysteries of the Macabre, per tromba e orchestra(1988), Macabre
Collage, estratto dall' opera per grande orchestra(1991) e Mysteries of
the Macabre, per soprano e orchestra(1992). Quest' ultimo brano, ha
avuto una eccellente e superba esecuzione-rivisitazione ai tempi nostri,
da parte del soprano e direttore d' orchestra canadese, Barbara
Hannigan(1971).
Le Grand Macabre, venne pensata dal compositore magiaro, in un periodo
storico in cui Ligeti stava cambiando il suo modo di comporre, anche se
poi, in alcuni tratti del lavoro, l' autore, per sua stessa ammissione,
si divertì non poco a rubacchiare stilemi e quant' altro da altri
compositori.
L' opera è famosa per la sua singolare apertura, con 12 clacson
dissonanti che suonano insieme.
Un personaggio molto importante dell' opera è tale Nekrotzar, Principe
dell' Inferno, il quale interagendo con altri personaggi della vicenda,
conferisce al tutto un risvolto molto Dark-Goth-Fetish-Vampiresco,
facendo sì che questo assoluto capolavoro del teatro musicale, sia anche
un autentico "UNICUM" di tutta la storia dell' opera lirica.

Umberto Mori